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L' Angolo Storico . del . Santuario . del . Carmine . . .

ATTRAVERSO I DOCUMENTI DELL' ARCHIVIO POSSIAMO RICOSTRUIRE QUALI FURONO I PREPARATIVI PER L'INCORONAZIONE DEL 1891.

*L'Incoronazione del 1891 *

Premessa :

Il bisogno di celebrare in modo solenne la Vergine del Carmelo nel secolo scorso fu particolarmente sentita dai confratelli carmelitani. I primi congregati riunitisi attorno al fondatore Don Francesco Ruffo erano"mannesi", cioè gente dedita al taglio di boschi ed alla preparazione dei pali di castagno, del cui commercio Bagnara era l'indiscusso centro. La congregazione del Carmine, come tutte le "congregazioni di arti e mestieri", quale essa era, ha alla sua nascita finalità assistenziali, è per così dire un "ente previdenziale" riservato ai boscaioli alle dipendenze dei Ruffo. Concede prestiti a basso interesse "i censi bollari", fornisce medicinali e concede la dote alle maritande figlie dei confratelli più poveri . In seguito alla eversione feudale (1806) la fam. De Leo che prima aveva amministrato il patrimonio dei Ruffo, si sostituisce alla famiglia ducale dei Ruffo alla guida della Confraternita acquistandone i posti d'onore.

 

 

~ Il 16 luglio 1891 ~

LA DESCRIZIONE CHE SEGUE E' OPERA DI UN ANONIMO SCRITTORE CHE VI PRESENZIO' E NE PUBBLICO' SUBITO DOPO DEGLI "SCHIZZI SOMMARI".........

16 luglio 1891, il popolo aspetta l'uscita della Madonna

Il sospirato mattino del 16 luglio è giunto, le strade e le piazze di Bagnara hanno preso un aspetto imponente. In piazza del Popolo tutto è accomodato, tutto è disposto per l' Incoronazione; in fondo, in un semicerchio sorge un gran padiglione di broccato, a festoni dorati, a cortine di veli bianchi, sormontato da una corona imperiale e fiancheggiato da due pilastri nel mezzo dei quali sono incassate bellamente le immagini della Fede e della Speranza. Nel mezzo sorge un piedistallo su cui dev'essere posta la Vergine per essere incoronata; da un lato è eretto il soglio per Mons. Arcivescovo, più giù poggiato ad un pilastro il pergamo, destinato per la predicazione di padre Agostino da Montefeltro. Sulla ringhiera della piazza poi che guarda ponente, sorge una tribuna per le signore, e sul piano vi son sedie dappertutto, accatastate allineate, disseminate ..., insomma la scena è meravigliosa; non s'attende che il momento solenne . Son le 8 a.m. e un grosso colpo di petardo annuncia la processione portante la Vergine "Velata" dalla chiesa del Carmine al luogo destinato per l' incoronazione . Alla stazione ferroviaria dove sono arrivati i treni da Palmi e da Reggio, v' è una ressa interminabile ed indescrivibile. Una immensa calca si riversa, nel ponte Valletta e via Giacomo Denaro, sul corso Garibaldi, con un frastuono assordante: una grandissima folla di gente allegra invade le vie della città , la quale si ubriaca di moto, di brio, di vita in un istante. Sul volto di questa gente si legge il vivo desiderio di udire o di poter almeno vedere il famoso predicatore, che ha riempito del suo nome l' Italia; e tutti si dirigono in piazza del Popolo e là tutti stretti, pigiati, sotto la sferza di un sole ardente, stanno ad aspettare, rivolti gli sguardi impazienti al Palazzo del Priore dove ospita l'Arcivescovo di Reggio, Mons. Gennaro Portanova col suo seguito e padre Agostino di Montefeltro .

 

* Padre Agostino di Montefeltro*

Inizio della processione

 

COMINCIA LA CERIMONIA: La processione, dopo aver percorso la piazzetta entra in piazza del Popolo. Qui la Vergine viene posta sul piedistallo eretto in mezzo al padiglione, la porta del palazzo del Priore si spalanca, la folla fissa gli occhi verso quella parte dove spunta prima un chierico portante la croce del Capitolo, poi una lunga schiera di preti, seminaristi, e finalmente l'Arcivescovo il quale avanza impartendo la benedizione e va ad adagiarsi sopra il suo soglio, sotto il padiglione. Ecco che subito dopo padre Agostino appare sulla soglia del palazzo del Priore, egli avanza in mezzo ad una barriera di curiosi che a stento s'inducono a lasciarlo passare, e dà un sorriso per tutti, un saluto per tutti. Un lungo applauso si leva dalla folla. Così accolto il celebre Francescano, dopo essersi inchinato davanti la Vergine , sale il pergamo e col capo fa cenno di saluto e di preghiera allo sterminato uditorio. L'operazione che ha avuto una chiusa splendida, interrotta più volte da applausi finisce in un applauso solo, interminabile. Monsignore intanto dopo la lettura del decreto e l'intonazione di alcuni salmi discende dal soglio, s'inchina ai piedi della Vergine, quindi, presa in mano una corona d'oro, sale una gradinata e pone quella sul capo al Bambino che la Vergine ha sulle braccia e un'altra corona , ancora più bella colloca sul capo della Vergine stessa a cui viene tolto il velo in mezzo alle grida della folla sterminata e fino alle lacrime commossa. Così finisce la cerimonia, e la calca si dirada e a mano a mano si espande per le vie della città. Dei forestieri, alcuni riprendono la via della stazione o della marina , per ripartire coi treni o coi battelli a vapore, ma moltissimi seguono la processione che riconduce alla Chiesa del Carmine la Madonna Incoronata : altri assalgono ristoranti e trattorie che in vari siti vennero improvvisate per la circostanza . Frattanto in Chiesa, con solenne pontificate si celebra la messa cantata in musica la quale ha termine verso le 2 p.m. tra un caldo soffocante . La sera del Vespro, anche in musica, chiude la festa " chiesastica" , per darne luogo ad un altra più viva, più geniale, perchè di carattere assolutamente mondano. Parlo dell'inttrattenimento musicale. Suona infatti sulla piazza del Carmine la banda musicale di Messina, sulla piazza del Rosario quella cittadina, in piazza del Popolo quella di Seminara. Dall'una all'altra piazza è un via vai interminabile di signore e signorine, sfoggianti i loro migliori abiti, i loro più bei cappellini, di uomini di ogni età e condizionee di venditori ambulanti di ventagli, di trombette, di fischietti, delizia dei poveri orecchi, già straziatidal frastuono della giornata. A mezzanotte bellissimi fuochi pirotecnici, diedero termine al primo giorno di festa.