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Sant'Alberto di Trapani
Nacque a Trapani (Sicilia)
nel secolo XIIIº. Si distinse per la dedizione alla
predicazione mendicante e per la fama dei miracoli. Negli
anni 1280 e 1289 fu a Trapani, e più tardi a Messina.
Nell'anno 1296 governò la Provincia Carmelitana di
Sicilia come Provinciale. celebre il suo amore
appassionato per la purezza e l'orazione. Morì a Messina
probabilmente nel 1307. Fu il primo santo ad avere culto
nell'Ordine, e pertanto ne fu considerato patrono e
protettore o "padre", titolo condiviso con
l'altro santo del suo tempo, Angelo di Sicilia. Nel sec.
XVIº fu stabilito che ogni chiesa carmelitana avesse un
altare a lui dedicato. Furono anche molto devote di
questo santo Teresa di Gesù Bambino e Maria Maddalena
de' Pazzi.
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Sant'Alberto:
Patriarca di Gerusalemme
Nato verso la metà
del secolo XIIº nella città di Castel Gualtieri, in
Emilia (Italia), entrò tra i anonici Regolari della
Santa Croce di Mortara (Pavia), e fu Priore nel 1180.
Vescovo di Bobbio nel 1184, fu trasferito l'anno seguente
a Vercelli, che governò per vent'anni. In questo periodo
svolse, con fermezza e prudenza, missioni di portata
nazionale ed internazionale. Fu mediatore di pace tra le
città di Pavia e Milano nel 1194 e tra le città di
Parma e Piacenza cinque anni dopo. Nel 1191 celebrò un
sinodo diocesano di grande valore per la parte
disciplinare, che continuò a servire di norma fino ai
tempi moderni. Esplicò anche una grande attività
legislativa a favore di ordini religiosi. dettò gli
statuti per i canonici di Biella e fu tra i consiglieri
per la regola degli Umiliati.
Fu eletto nel 1205 Patriarca di Gerusalemme e poco dopo
nominato legato papale per la provincia ecclesiastica di
Gerusalemme. Arrivò in Palestina all'inizio del 1206 e
dimorò in Accon (Acri), perché allora Gerusalemme era
occupata dai saraceni. In Palestina sviluppò una
notevole azione di pacificazione non solo tra i
cristiani, ma anche tra questi e i non cristiani, e
realizzò la sua missione con molta energia. Durante il
suo patriarcato, riunì in comunità gli eremiti del
monte Carmelo e diede loro una Regola. Il 14 settembre
1214, durante una processione, Alberto fu ucciso a
coltellate dal maestro dell'ospedale di S. Spirito, che
egli aveva rimproverato e dimesso per la sua cattiva vita.
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Sant'Andrea Corsini
Nacque a Firenze agli
inizi del sec. XIVº. Abbracciò la vita religiosa nel
convento della sua città natale. Fu eletto Provinciale
di Toscana nel 1348 dal Capitolo generale celebrato a
Metz, e l'anno seguente fu nominato vescovo di Fiesole.
Governò la sua diocesi con ammirevoli esempi di carità
e con eloquenza di parola. Si distinse per zelo
apostolico, prudenza e amore verso i poveri. Egli stesso,
con le proprie mani, distribuiva il pane ai bisognosi. Si
attirò stima e simpatia da parte di tutti, ricchi e meno
ricchi. Venivano a lui per ritrovare la pace dopo anni di
lotte e di odi che distruggevano famiglie e città. Morì
il 6 gennaio 1374. Fu canonizzato il 29 aprile 1629.
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Sant'Angelo
di Sicilia
Angelo è annoverato
tra i primi Carmelitani che dal monte Carmelo tornarono
in Sicilia, dove, secondo le fonti tradizionali degne di
fede, morì a Licata per mano di uomini empi, nella prima
metà del secoloXIIIº.
Venerato come martire, ben presto fu edificata una chiesa
sul luogo del suo martirio, e li venne deposto il suo
corpo. Solo nel 1662 i suoi resti mortali furono
trasferiti alla chiesa dei Carmelitani di Licata.
Il culto di sant'Angelo si diffuse in tutto l'Ordine e
anche tra il popolo. Lui e Sant'Alberto di Trapani sono
considerati "i padri" dell'Ordine, per essere
stati i primi due santi che ebbero culto nell'Ordine, e
per questo molte volte vengono raffigurati
nell'iconografia medievale accanto alla Vergine Maria.
In Sicilia esistono molti luoghi che hanno Sant'Angelo
come patrono, e il popolo lo invoca nelle necessità,
rivolgendosi a lui con molto affetto e tenerezza.
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Santa
Gioacchina de Vedruna
Nacque il 16 aprile
1783 a Barcellona in Spagna. Sposò nel 1799 Teodoro de
Mas, del quale restò vedova nel 1816. Allevò con cura
nove figli. Nel 1826, guidata dallo Spirito di Dio, fondò
la Congregazione delle Carmelitane della Carità che
diffuse in tutta la Catalogna, aprendo numerose case per
l'assistenza agli infermi e per l'opera di prevenzione e
recupero delle classi più esposte alle insidie della
miseria e dell'ignoranza. Innamorata del mistero
trinitario, da esso trasse le caratteristiche della sua
spiritualità: preghiera, mortificazione, distacco, umiltà
e carità. Morì a Vich il 28 agosto 1854. Fu beatificata
il 19 maggio 1940 e canonizzata il 12 aprile 1959.
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San Giovanni
della Croce
Quale anno di nascita
più probabile viene indicato il 1540, a Fontiveros (Avila,
Spagna). Rimase ben presto orfano di padre e dovette
trasferirsi con la mamma da un luogo all'altro, mentre
portava avanti come poteva i suoi studi e cercava di
guadagnarsi da vivere. A Medina, nel 1563, vestì l'abito
dei Carmelitani e dopo l'anno di noviziato ottenne di
poter vivere secondo la Regola senza le mitigazioni.
Sacerdote nel 1567 dopo gli studi di filosofia e teologia
fatti a Salamanca, lo stesso anno si incontrò con S.
Teresa di Lisieux, che quale da poco aveva ottenuto dal
Priore Generale il permesso per la fondazione di due
conventi di Carmelitani contemplativi (poi detti Scalzi),
perchè fossero di aiuto alle monache da lei istituite.
Dopo un anno , durante il quale si accordò con la Santa,
il 28 novembre 1568 fece parte del primo nucleo di
riformati a Duruelo, cambiando il nome di Giovanni di S.
Mattia in quello di Giovanni della Croce.
Vari furono gli incarichi dentro la riforma. Dal 1572 al
1577 fu anche confessore-governatore del monastero
dell'Incarnazione di Avila (non della riforma, ma vi era
priora S.Teresa, all'inizio). Ed in tale qualità si trovò
coinvolto in un increscioso incidente della vita interna
del monastero, di cui fu ritenuto in certo modo
responsabile: preso, rimase circa otto mesi nel carcere
del convento di Toledo, dove fuggì nell'agosto 1578; in
carcere scrisse molte delle sue poesie, che più tardi
commentò nelle sue celebri opere.
Dopo la vicenda di Toledo, esercitò di nuovo vari
incarichi di superiore, sino a che il Vicario Generale (nel
frattempo la riforma aveva ottenuto una certa autonomia)
Nicola Doria fece a meno di lui nel 1591. E non fu questa
l'unica "prova" negli ultimi tempi della sua
vita, per lui che aveva dato tutto alla riforma: sopportò
come sanno fare i santi. Morì tra il 13 e il 14 dicembre
1591 a Ubeda: aveva 49 anni.
Il suo magistero era fondamentalmente orale; se scrisse,
fu perchè ripetutamente richiesto. Tema centrale del suo
insegnamento che lo ha reso celebre fuori e dentro la
chiesa cattolica è l'unione per grazia dell'uomo con
Dio, per mezzo di Gesù Cristo: dal grado più umile al
più sublime, in un itinerario che prevede la tappa della
via purgativa, illuminativa e unitiva, altrimenti detta
dei principianti, proficienti e perfetti. Per arrivare al
tutto, che è Dio, occorre che l'uomo dia tutto di sé,
non con spirito di schiavitù, bensì di amore. Celebri i
suoi aforismi: "Nella sera della tua vita sarai
esaminato sull'amore", e "dove non c'è amore,
metti amore e ne ricaverai amore". Canonizzato da
Benedetto XIII il 27 dicembre 1726, venne proclamato
Dottore della Chiesa da Pio XI il 24 agosto 1926.
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Santa Maria
Maddalena de' Pazzi
Maria Maddalena porta
il nome della nobile famiglia de' Pazzi di Firenze, che
già nel secolo XVº aveva un grande influsso politico.
Nata il 2 aprile 1566, fu educata piamente, e fin dalla
fanciullezza dimostrò senso profondo della presenza di
Dio, amore ardente all'Eucarestia e forte inclinazione
per lo spirito della penitenza. Su consiglio del suo
confessore, fu ammessa alla prima comunione all'età di
10 anni, contrariamente ai costumi dell'epoca. A
diciassette anni venne accettata dalle monache
carmelitane di Santa Maria degli Angeli di Firenze, sua
città natale. Durante il noviziato una violenta malattia
durata due mesi la ridusse in fin di vita, tanto che le
fu concesso di anticipare la professione. Ma si riprese.
Fu per tre anni sottomaestra, sagrestana e per sei anni
maestra delle novizie; ebbe anche la cura delle giovani
professe e nel 1604 fu eletta sottopriora. Indicibili
sofferenze fisiche e una dura prova spirituale misero
alla prova la sua pazienza e fu arricchita da Dio di
grazie straordinarie. Morì il 25 maggio del 1607.
Beatificata nel 1626, venne canonizzata il 22 aprile 1669.
Ad un'intensa vita spirituale unì la coscienziosa
osservanza dei voti religiosi, e condusse una vita
nascosta di preghiera ed abnegazione. Fu presa
dall'ansiato desiderio del rinnovamento della chiesa.
Urgenza della riforma ed anelito dell'espansione,
offrendosi perchè i "cristi" (i sacerdoti)
fossero di nuovo luce del mondo e gli infedeli
ritornassero nel grembo della chiesa. Chiave di volta del
suo edificio spirituale (sviluppato però in modo non
propriamente organico) è l'amore: creati da Dio con
amore e per amore, è per tale via che dobbiamo tornare a
Lui; l'amore è la misura del progresso nel ritorno
dell'anima a Dio. La principale funzione dell'amore è di
unire l'anima a Dio. La vita spirituale come un circolo,
animato dall'amore, che in Dio ha il punto di partenza e
di arrivo. Santa Maria Maddalena de' Pazzi fu anche
teneramente devota della Madonna e contribuì
notevolmente ad approfondire la devozione mariana
carmelitana alla "Vergine Purissima",
affermando che la bellezza di Maria fu la sua purezza,
che la unì al Verbo nella divina maternità.
Le sue esperienze mistiche sono raccolte nei "manoscritti
originali", come sono chiamati gli appunti che le
consorelle stendevano su quello che lei faceva o diceva
nelle sue estasi ed "eccessi di amore divino" e
dei quali ne facevano una certa "verifica" con
la santa stessa. Cioè: i Quaranta Giorni, i Colloqui, le
Revelatione e intelligentie, la Probatione e la
Rinnovatione della Chiesa, insieme gli Avvisi e le
Lettere.
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San Pier
Tommaso
Nacque nel Périgod
meridionale (Francia) nel 1305 circa. A 20 anni entrò
nell'ordine del Carmelo. Esercitò l'ufficio di
Procuratore Generale dell'ordine presso la Curia papale
ad Avignone e quello di predicatore apostolico, fu
nominato nel 1354 vescovo di Patti e Lipari. Svolse le
funzioni di legato pontificio presso re e imperatori del
tempo per consolidare la pace e promuovere l'unione con
le Chiese Orientali. Fu trasferito ad altre sedi: Corone
(Peloponneso) anche con l'incarico di legato pontificio
in oriente (1363) ed infine Costantinopoli (1364) come
patriarca latino. I suoi sforzi per l'unità della chiesa
fanno di questo santo nel secolo XIVº un precursore
dell'ecumenismo. Morì in Famagosta (Cipro) nel 1366.
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San Raffaele
di San Giuseppe
Raffaele di San
Giuseppe (al secolo: Josef Kalinowski), nacque a Vilna da
famiglia polacca il 1º settembre 1835 e morì a Wadowice
il 15 novembre 1907. Laureatosi in ingegneria
all'Accademia del Genio Militare a Sanpietroburgo, fu
assegnato alla fortezza di Brest Litowski e promosso
capitano di Stato Maggiore dell'esercito russo.
Nonostante la volontà di lasciare la vita militare, aderì
all'insurrezione per salvare dal potere zarista di
occupazione la Polonia, accettando la nomina di ministro
della guerra a Vilna. La notte del 24 marzo 1864 venne
arrestato e condotto in carcere, dove fu condannato a
morte, sentenza che gli fu commutata in dieci anni di
lavori forzati in Siberia. Nel 1874 ottenne la libertà e
fu rimpatriato. Essendogli stata vietata la residenza in
varie città polacche, accettò l'ufficio di precettore
del giovane principe Ven. Augusto Czartoryski, con
abituale residenza a Parigi. Nel 1877 entrò nel Carmelo,
ordinato sacerdote nel 1882, si impegnò soprattutto nel
ministero della riconciliazione, nella direzione
spirituale e ripieno di zelo ecumenico operò
ardentemente per l'unità della chiesa. Devotissimo della
Madonna fece rifiorire in Polonia l'Ordine del Carmelo
Teresiano. E' stato canonizzato da Giovanni Paolo II il
17 novembre 1991.
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San Simone
Stock
Per quanto risulti
dalle "notizie" più antiche, Simone Stock fu
un Priore Generale inglese, venerato per la sua santità,
e morto verso il 1265 a Bordeaux in Francia. Dopo la sua
morte, i pellegrini che visitarono la sua tomba hanno
registrato i suoi miracoli, dando così nel sec. XIVº
inizio ad un culto locale.
Verso il sec. XVº, nei Paesi Bassi, emerse una leggenda
circa un certo "San Simone" che aveva avuto una
visione della Nostra Signora, nella quale Lei gli
appariva con lo scapolare promettendogli: "Questo è
il privilegio per te e per i tuoi: chiunque morirà
rivestendolo, sarà salvo." In pochi anni, i due
racconti furono uniti e a Simone Stock, il Priore
Generale, fu accreditata la visione di Nostra Signora. Il
nuovo racconto fu rapidamente elaborato con dettagli
biografici immaginari circa la vita di Simone, come la
sua nascita a Kent in Inghilterra, la sua vita eremitica
vissuta in un tronco di un albero, e la composizione del
Flos Carmeli (un inno carmelitano molto bello alla Nostra
Signora che in realtà era noto già nel sec. XIVº, e
dunque prima della leggenda).
Il culto verso su San Simone Stock e la devozione allo
scapolare si diffusero rapidamente nei sec. XVº - XVIº
e numerosi fedeli furono iscritti allo Scapolare. Lungo i
secoli, pittori da tutto il mondo tradussero in immagine
il racconto della visione dello scapolare, opere d'arte
che si trovano in tutte le chiese carmelitane dell'Ordine.
Nel sec. XVIº, il culto a San Simone Stock fu inserito
nel calendario liturgico di tutto l'ordine. La sua festa
si celebrava comunemente il 16 maggio. Dopo il Concilio
Vaticano II, che tolse questa celebrazione dalla riforma
del calendario liturgico, è stata di recente riammessa.
Sebbene la storicità della visione dello scapolare non
sia attendibile, lo stesso scapolare è rimasto per tutti
i Carmelitani un segno della protezione materna di Maria
e dell'impegno proprio di seguire Gesù come sua Madre,
modello perfetto di tutti i suoi discepoli.
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S. Teresa
Benedetta della Croce
(Edith Stein)
Edith Stein nasce a
Breslau il 12 ottobre 1891 da genitori ebrei tedeschi,
dopo il ginnasio-liceo s'iscrisse alla facoltà di
filosofia della sua città. Nel 1913 si trasferì
all'Università di Gottinga sotto Edmund Husserl. Fino
all'età di tredici anni era praticamente atea. Ebbe le
prime conoscenze solide del cristianesimo ascoltando Max
Scheler. Nel 1916 continuò e terminò gli studi a
Freiburg, laureandosi con Husserl. Rimase in
quell'università fino al 1921. In quello stesso anno,
leggendo per caso l'autobiografia di S. Teresa d'Avila,
avvertì la chiamata di Dio alla fede cattolica, che ella
abbracciò facendosi battezzare il 1 gennaio 1922. Quello
stesso giorno ricevette la Comunione e il 2 febbraio
successivo la Confermazione. La sua radicale conversione
suscitò in lei anche il desiderio della vita claustrale;
ma dovette rinunciare a rispondere a questa vocazione
fino al 1933. Quando nel 1933 le fu tolto l'insegnamento
per via delle leggi antisemite, entrò il 14 ottobre 1933
nel Carmelo di Colonia, assumendo il nome di Teresa
Benedetta della Croce.
Il 31 dicembre 1938 fu trasferita al Carmelo di Echt, a
causa delle violenze naziste contro gli ebrei. Nel 1940
la situazione divenne critica anche nei Paesi Bassi.
Quando le prescrizioni si fecero più dure, si cercò di
trasferire Suor Teresa in Svizzera. Mentre era in corso
la trattativa per l'espatrio, nel campo di concentramento
furono deportati anche gli ebrei cattolici dei Paesi
Bassi. Anche Suor Teresa, assieme alla sorella Rosa, pure
convertita al cattolicesimo, il 2 agosto 1942 fu
trasferita ad Amersfoort. Il 3 agosto fu trasferita a
Westerbork. Il 7 agosto, insieme alla sorella Rosa e ad
altri deportati, rinchiusa in un vagone ferroviario, fu
avviata al campo di sterminio di Auschwitz, con un
viaggio di due giorni.
Suor Teresa Benedetta della Croce fu uccisa in una camera
a gas lo stesso giorno dell'arrivo al campo di Auschwitz,
ossia domenica 9 agosto 1942, e poi bruciata in uno dei
forni crematori. E' stata beatificata il 1º maggio 1987
e canonizzata l'11 ottobre 1998 da Giovanni Paolo II. Il
2 ottobre 1999 lo stesso Papa l'ha proclamata compatrona
di Europa.
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Santa Teresa
d'Avila
Al secolo Teresa de
Cepeda Ahumada, riformatrice del Carmelo, Madre delle
Carmelitane Scalze e dei Carmelitani Scalzi; "mater
spiritualium" (titolo sotto la sua statua nella
basilica vaticana); patrona degli scrittori cattolici (1965)
e Dottore della Chiesa (1970): prima donna, insieme a S.
Caterina da Siena, ad ottenere tale titolo; nata ad Avila
(Vecchia Castiglia, Spagna) il 28 marzo 1515; morta ad
Alba de Tormes (Salamanca) il 4 ottobre 1582 (il giorno
dopo, per la riforma gregoriana del calendario fu il 15
ottobre); beatificazione nel 1614, canonizzazione nel
1622; festa il 15 ottobre.
La sua vita va interpretata secondo il disegno che il
Signore aveva su di lei, con i grandi desideri che Egli
le mise nel cuore, con le misteriose malattie di cui fu
vittima da giovane (e la malferma salute che l'accompagnò
per tutta la vita), con le "resistenze" alla
grazia di cui lei si accusa più del dovuto. Entrò nel
Carmelo dell'Incarnazione d'Avila il 2 novembre 1535,
fuggendo di casa. Un pò per le condizioni oggettive del
luogo, un pò per le difficoltà di ordine spirituale,
faticò prima di arrivare a quella che lei chiama la sua
"conversione", a 39 anni. Ma l'incontro con
alcuni direttori spirituali la lanciò a grandi passi
verso la perfezione.
Nel 1560 ebbe la prima idea di un nuovo Carmelo ove
potesse vivere meglio la sua regola, realizzata due anni
dopo col monastero di S. Giuseppe, senza rendite e "secondo
la regola primitiva": espressione che va ben
compresa, perchè allora e subito dopo fu più nostalgica
ed "eroica" che reale. Cinque anni più tardi
Teresa ottenne dal Generale dell'Ordine, Giovanni
Battista Rossi - in visita in Spagna - l'ordine di
moltiplicare i suoi monasteri ed il permesso per due
conventi di "Carmelitani contemplativi" (poi
detti Scalzi), che fossero parenti spirituali delle
monache ed in tal modo potessero aiutarle. Alla morte
della Santa i monasteri femminili della riforma erano 17.
Ma anche quelli maschili superarono ben presto il numero
iniziale; alcuni con il permesso del Generale Rossi,
altri - specialmente in Andalusia - contro la sua volontà,
ma con quella dei visitatori apostolici, il domenicano
Vargas e il giovane Carmelitano Scalzo Girolamo Graziano
(questi fu inoltre la fiamma spirituale di Teresa, al
quale si legò con voto di far qualsiasi cosa le avesse
chiesto, non in contrasto con la legge di Dio). Ne
seguirono incresciosi incidenti aggravatisi per
interferenze di autorità secolari ed altri estranei,
sino all'erezione degli Scalzi in Provincia separata nel
1581. Teresa potè scrivere: "Ora Scalzi e Calzati
siamo tutti in pace e niente ci impedisce di servire il
Signore".
Teresa è tra le massime figure della mistica cattolica
di tutti i tempi. Le sue opere - specialmente le 4 più
note (Vita, Cammino di perfezione, Mansioni e Fondazioni)
- insieme a notizie di ordine storico, contengono una
dottrina che abbraccia tutta la vita dell'anima, dai
primi passi sino all'intimità con Dio al centro del
Castello Interiore. L' Epistolario, poi, ce la mostra
alle prese con i problemi più svariati di ogni giorno e
di ogni circostanza. La sua dottrina sull'unione
dell'anima con Dio (dottrina da lei intimamente vissuta)
è sulla linea di quella del Carmelo che l'ha preceduta e
che lei stessa ha contribuito in modo notevole ad
arricchire, e che ha trasmesso non solo ai confratelli,
figli e figlie spirituali, ma a tutta la Chiesa, per il
cui servizio non badò a fatiche. Morendo la sua gioia fu
poter affermare: "muoio figlia della Chiesa".
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Santa Teresa
di Gesu' Bambino
Nacque ad Alençon in
Francia, il giorno 2 gennaio 1873, da Louis Martin e Zélie
Guérin. Dopo la morte della madre, avvenuta nel 1877,
Teresa si trasferisce con tutta la famiglia a Lisieux.
Verso la fine del 1879 si accosta per la prima volta al
sacramento della penitenza. Educata dalle Benedettine di
Lisieux, riceve la prima comunione l'8 maggio 1884 e
poche settimane più tardi, il 14 giugno, riceve il
sacramento della cresima.
Desiderosa di abbracciare la vita contemplativa, come le
sue sorelle Paolina e Maria nel Carmelo di Lisieux, ma
impedita per la sua giovane età, durante un
pellegrinaggio a Roma, nell'udienza concessa dal Papa ai
fedeli della diocesi di Lisieux, il 20 novembre 1887, con
filiale audacia chiede a Leone XIII di poter entrare nel
Carmelo all'età di 15 anni.
Il 9 aprile 1888 Teresa conseguì infine di realizzare il
suo sogno, ricevendo il 10 gennaio dell'anno seguente
l'abito carmelitano ed emise la sua professione l'8
settembre 1890. Si esercitò in modo particolare nelle
piccole cose della vita quotidiana, con umiltà,
semplicità evangelica e confidenza in Dio e procurò
d'inculcare, con l'esempio e la parola, queste virtù
nelle sue consorelle, specialmente nelle novizie.
Scoperto il suo posto nel cuore della chiesa, offrì la
sua vita per la salvezza delle anime e per l'edificazione
della chiesa.
Il 3 aprile 1896, durante la notte fra il giovedì ed il
venerdì santo, ha una prima manifestazione della
malattia che la condurrà alla morte e che lei accoglie
come la misteriosa visita dello Sposo divino. L'8 luglio
1897 viene trasferita in infermeria, mentre i dolori e le
prove, sopportati con pazienza, si intensificano. Morì
in un'estasi d'amore il 30 settembre 1897. Le sue ultime
parole "Dio mio, io ti amo" sono il sigillo
della sua esistenza, che all'età di 24 anni si spegne
sulla terra per entrare, secondo il suo desiderio, in una
nuova fase di presenza apostolica in favore delle anime,
nella comunione dei Santi, per spargere una pioggia di
rose sul mondo.
Fu canonizzata da Pio XI nel 1925 e da lui proclamata,
con San Francesco Saverio, Patrona delle Missioni nel
1927. Il 19 ottobre 1997, Giovanni Paolo II l'ha
dichiarata Dottore della Chiesa. Notissimi sono i
manoscritti autobiografici di Teresa nei quali ci ha
lasciato non solo i ricordi dell'infanzia e
dell'adolescenza, ma anche il ritratto della sua anima e
le sue esperienze più intime.
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S. Teresa di
Gesu' de Los Andes
J
uana Fernández Solar
nacque il 13 luglio 1900 a Santiago del Cile, da genitori
benestanti e cristiani. Due giorni dopo fu battezzata.
L'esempio e gli insegnamenti dei genitori furono la sua
prima educazione cristiana. Ricevette il sacramento della
prima Comunione il 22 ottobre 1909 e quello della
Confermazione l'11 settembre 1910. Il 7 maggio 1919 entrò,
con l'approvazione dei genitori, tra le Carmelitane
Scalze della cittadina di Los Andes, prendendo il nome di
Teresa di Gesu'. Prese l'abito religioso il 14 ottobre
successivo e iniziò il noviziato. Ma il venerdì santo
del 2 aprile 1920 fu colta da tifo. Il giorno 5 ricevette
gli ultimi sacramenti e il 6 emise la professione
religiosa in articulo mortis. Spirò santamente il 12
aprile 1920, dopo aver trascorso al Carmelo, come
postulante e come novizia, soltanto undici mesi.
Canonizzata da Giovanni Paolo II il 21 marzo 1993, è
proposta come modello per i giovani della Chiesa d'oggi.
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Santa Teresa
Margherita Redi
Nacque ad Arezzo il 1º
settembre 1747 dalla nobile famiglia Redi. Nel 1764 entrò
nel monastero delle Carmelitane Scalze di Firenze,
cambiando il nome di battesimo Anna Maria con quello di
Teresa Margherita del S. Cuore di Gesù. Approfondì la
sua vita spirituale e religiosa nella pietà eucaristica
e mariana, e nella devozione al S. Cuore intesa come un
"rendere amore per amore". Condusse una vita
umile e nascosta nell'amore e nell'immolazione di se
stessa, e dedita al servizio premuroso e costante verso
le sorelle. Morì, di peritonite, il 7 marzo 1770.
Beatificata nel 1929, venne canonizzata da Pio XI il 13
marzo 1934.
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